segunda-feira, 2 de novembro de 2015

LA SANTA MESSA E LE ANIME DEL PURGATORIO

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LA SANTA MESSA E LE ANIME DEL PURGATORIO
Una volta lasciato questo mondo, nulla dobbiamo desiderare tanto come la celebrazione di SS. Messe per la nostra anima. Il S. Sacrificio dell'altare, infatti, è il più grande suffragio che sorpassa ogni preghie­ra, ogni penitenza, ogni opera buo­na. Né deve esserci difficile com­prendere ciò, se pensiamo che la S. Messa è lo stesso Sacrificio di Gesù offerto sull'altare con il suo infinito valore espiatorio.
Gesù immolato è la vera vittima di «espiazione per i nostri peccati» (1 Gv 2,2), e il suo Divin Sangue viene effuso, «in remissione dei peccati» (Mt 26,28). Assolutamente nulla può stare alla pari con la S. Messa, e i frutti salutari del Sacrificio possono estendersi a un numero illimitato di anime.
«Tutto si paga»
Una volta, durante la celebrazione della S. Messa nella Chiesa di S. Paolo alle tre Fontane, a Roma, S. Bernardo vide una scala intermina­bile che saliva fino al Cielo. Mol­tissimi Angeli andavano su e giù per essa, portando dal Purgatorio al Paradiso le anime liberate dal sa­crificio di Gesù, rinnovato dai Sa­cerdoti sugli altari di tutta la terra.
Alla morte di un nostro parente, quindi preoccupiamoci molto di più della celebrazione e dell'ascolto di SS. Messe, che delle corone di fiori, degli abiti neri, del corteo funebre... «Il Santo Sacrificio della Messa - diceva S. Giovanni Bosco - giova alle anime del Purgatorio; anzi è il mezzo più efficace per sollevare quelle anime dalle loro pene, dimi­nuire il tempo del loro esilio e in­trodurle più presto nel regno beato».
Di P. Pio da Pietrelcina si rac­contano molte apparizioni di anime purganti che andavano a chiedere il suffragio della sua S. Messa per poter lasciare il Purgatorio. Un gior­no egli celebrò la S. Messa in suffra­gio del papà di un suo confratello. Al termine dei S. Sacrificio, P. Pio disse al confratello «Stamattina l'anima di tuo papà è entrata in Paradiso». Il confratello ne fu feli­cissimo, e tuttavia disse a P. Pio: «Ma, Padre, il mio buon papà é morto trentadue anni fa!» - «Figlio mio - gli rispose il padre - davanti a Dio tutto si paga!» Ed è la S. Messa che ci procura un prezzo di infinito valore: Il Corpo e il Sangue di Gesù «Agnello immolato» (Ap 5,12).
In una predica, un giorno il S. Curato d'Ars portò l'esempio di un sacerdote che, celebrando la Messa per un suo amico defunto, dopo la Consacrazione così pregò: «Padre Santo ed Eterno, facciamo un cambio. Voi possedete l'anima del mio amico nel purgatorio: io ho il corpo del vostro Figlio nelle mie mani. Voi liberatemi, e io vi offro il vostro Figliolo, con tutti i meriti della sua Passione e morte».
«Nient'altro che Messe»
Ricordiamolo: tutti i suffragi sono cosa buona e raccomandabile, ma quando possiamo, anzitutto facciamo celebrare SS. Messe (ma­gari le 30 SS. Messe gregoriane) per le anime defunte a noi care. Nella vita del B. Enrico Susone leggiamo che da giovane egli aveva fatto questo patto con un confratello: «Chi di noi due sopravviverà all'altro, affretterà la gloria di chi è passato nell'eternità con la celebrazione di una S. Messa ogni settimana». Il compagno del Beato Enrico morì per primo in terra di missione. Il Beato si ricor­dò della promessa per un po' di tempo, poi, impegnato in obblighi di Messe sostituì la messa settimanale con preghiere e penitenze. Ma l'amico gli comparve e lo rimproverò tutto afflitto: «Non mi bastano le tue preghiere e le tue penitenze; ho bisogno del Sangue di Gesù»; perché è con il Sangue di Gesù che noi ­paghiamo i debiti delle nostre colpe (Col 1,14).
Quando S. Giovanni d'Avila si tro­vava sul letto di morte, i confratelli gli chiesero che cosa desiderasse maggiormente dopo la sua morte. Il santo rispose con prontezza: «Messe... Messe ... nient'altro che Messe».
Anche il grande S. Girolamo ha lasciato scritto che «per ogni messa devotamente celebrata molte anime escono dal Purgatorio per volarsene al Cielo». Lo stesso si deve dire per le SS. Messe devotamente ascoltate, S. Maria Maddalena de' Pazzi, la cele­bre mistica carmelitana, era solita offrire il Sangue di Gesù per suffragare le anime del Purgatorio, e in un'esta­si Gesù le fece vedere come realmente molte anime purganti venivano libe­rate dall'offerta del divin Sangue. Anche Santa Bernadetta era piena di compassione per le anime del Pur­gatorio, e spesso diceva alle consorelle: «Ho ascoltato la Messa per le anime del purgatorio, non c'è che ìl prezioso Sangue di Gesù che, cadendo su di esse, possa liberarle». Né può essere diversamente, perché, come insegna S. Tommaso d'Aquino, una sola goccia del Sangue di Gesù, per il suo valore infinito, può salvare tutto l'universo da ogni delitto.
Preghiamo per le anime del purga­torio, quindi, e liberiamole dalle loro pene facendo celebrare e ascoltando molte sante Messe. «Tutte le opere buone riunite insieme - diceva il S. Curato d'Ars - non possono valere una S. Messa, perché esse sono opere degli uomini, mentre la S. Messa è opera di Dio».
M.A.F.

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